Diversi punti di vista
I professionisti sanitari, almeno in Occidente, tendono a considerare l’Essere Umano come un insieme d’organi, spesso da curare uno a uno, in base alla specifica formazione di riferimento. E’ corretto questo approccio? Va bene per ogni professione che si occupi di aiutare e/o curare l’altro?
‘Corpo-macchina’ o ‘corpo&anima’? Alcuni studiosi e ricercatori ritengono che l’approccio al ‘corpo-macchina’, spezzettato e diviso in segmenti, possa portare a visioni limitate dell’essere umano. L’approccio razionale, che vede l’organismo in questo modo, non terrebbe conto dell’interazione delle parti con il tutto. Né considererebbe l’influenza dell’insieme, e del contesto in cui questo si inserisce, giorno dopo giorno, cioè il contesto di vita dell’individuo.



Il punto di vista di una psicologa e sciamana. Selene Calloni Williams, psicologa, ricercatrice e sciamana, ci racconta come, nella visione sciamanica, gli organi possano rappresentare l’anima, e la connessione dell’individuo con gli antenati, con l’Universo e con Madre Natura, ‘La Grande Madre’. D’altra parte, chi di noi si farebbe mai operare a cuore aperto da uno sciamano anziché da un chirurgo super specializzato in cardiochirurgia? Tuttavia, proviamo a considerare interventi più lievi, come quelli, ad esempio, attuati da psicologi e psicoterapeuti, oggi riconosciuti come interventi sanitari. In questo caso, un intervento basato oltre che sulla conoscenza scientifica e la ragione, senz’altro necessari, anche su una visione che abbracci gli aspetti, per dirla con Selene, più sacri e spirituali, sarebbe più efficace ed incisivo. Infatti, soltanto un tale approccio terrebbe veramente conto dell’individuo, abbracciando tutta la sua articolata complessità e unicità, in tutte le sue dimensioni: spirituale, emotiva, razionale, fisica…


Altre evidenze nel reiki e nella musicoterapia. Il reiki, antica pratica giapponese, che cura tanto i malanni fisici quanto i disequilibri energetici ed emotivi, ha una sempre maggiore diffusione anche in ambiti paramedici, e l’efficacia comincia ad essere sempre più riconosciuta anche in ambito sanitario. Recentemente ha sorpreso tutta la comunità la presenza del musicista Emiliano Toso e del suo pianoforte acustico a 432 Hertz, in sala operatoria, proprio durante un intervento al midollo osseo, effettuato su di un bambino. Gli esempi potrebbero essere molti altri ancora…


Tra sanitario e olistico, dove ci collochiamo? Qual’è dunque la via? Probabilmente non ce n’è una sola che vada bene per tutti, ma di certo vale sempre la pena aprire la mente a ogni realtà. Noi del team di ‘Elefante Rosso’, abbiamo un approccio olistico. L’olismo, infatti, è un paradigma filosofico secondo cui un organismo, è un sistema che non si può ridurre alla meccanica dei diversi elementi che ne fanno parte. Va visto nel suo insieme, valorizzando ogni sua parte… Crediamo, però, anche, che sia importante essere specializzati e avere conoscenze approfondite. Cerchiamo, insomma, di vedere le cose sempre nella loro complessità. Valorizziamo l’unicità e la peculiarità, all’interno del proprio contesto di riferimento.
Ilaria Civa Delfonte
Elefante Rosso, con tutto il cuore che posso
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